Spondilolistesi istmica

La spondilolistesi istmica è una patologia caratterizzata dallo scivolamento di un corpo vertebrale rispetto a quello sottostante (fig.1). A differenza della forma degenerativa, compare nell'infanzia o nell'adolescenza, a causa di una spondilolisi (fig.2). Con tale termine si intende una mancata fusione ossea a livello dell'istmo, porzione dell'arco posteriore vertebrale in prossimità della lamina (fig.3), sia monolaterale che bilaterale. Sembra che nel determinare tale patologia siano associati sia meccanismi microtraumatici che fattori costituzionali.

L'assenza di continuità dell'arco posteriore determina il progressivo scivolamento in avanti ("olistesi") del corpo vertebrale corrispondente, rispetto a quello sottostante (fig.4). Questo scivolamento è molto spesso lieve in età adolescenziale, potendo poi aumentare con l'età a causa della progressiva degenerazione discale. Viene così a determinarsi un quadro locale di instabilità segmentaria, che è poi alla base della sintomatologia riferita, lombare e/o periferica.

  • Figura 01
  • Figura 02
  • Figura 03
  • Figura 4

Infatti, pur ricordando che una spondilolistesi istmica può essere anche priva di sintomatologia, normalmente si manifesta con un quadro di lombalgia saltuaria o continua. Tale situazione spesso può verificarsi in età oramai adulta, spontaneamente o in concomitanza di fattori predisponenti (aumento ponderale, microtraumi ripetuti sportivi o lavorativi, episodi traumatici di diverso tipo). Può comunque associarsi una sintomatologia periferica sciatalgica, prevalentemente monolaterale, secondaria allo stiramento o alla compressione della radice nervosa determinate dalla instabilità intervertebrale.

La diagnosi strumentale è generalmente radiografica. Ai radiogrammi standard risulta visibile lo scivolamento del corpo vertebrale (fig.5) ed anche la discontinuità ossea a livello dell'arco posteriore (fig.6), quest'ultima più evidente nelle proiezioni oblique con l'immagine comunemente nota come quella del "cagnolino decapitato" (fig.7). Le proiezioni dinamiche consentono di valutare meglio l'instabilità segmentaria nelle condizioni di massima flessione e massima estensione (figg.8-9).

  • Figura 05

  • Figura 06

  • Figura 07

  • Figura 08

  • Figura 09

Peraltro è divenuta oramai comune una diagnosi primitiva con la RNM(fig.10), che rispetto alle radiografie tradizionali consente di visualizzare meglio le condizioni del disco vertebrale (fig.11). Infine ricordiamo come sia importante anche il ruolo della TC(fig.12), specie nei casi dubbi di lisi monolaterale o bilaterale (fig.13), ed in fase di pianificazione preoperatoria.

Sebbene la spondilolistesi istmica spesso sia asintomatica o scarsamente asintomatica, e quindi non di competenza chirurgica, molto frequentemente specie in età adulta determina un quadro di lombalgia o lombosciatalgia cronica invalidante resistenti alle comuni terapie mediche e fisiochinesiterapiche. In tali casi, dopo un fallimento delle cure fisiche e posturali di almeno 6-12 mesi, è indicato il trattamento chirurgico.

Esso consiste in una artrodesi strumentata, preferibilmente circonferenziale(fig.14), che consiste nell'associazione di quella postero-laterale (viti peduncolari e barre) con quella intersomatica (cages o dispositivi intersomatici). Questa tecnica può avvalersi di un approccio chirurgico esclusivamente posteriore, oppure combinato (anteriore e posteriore). La riduzione dello scivolamento vertebrale, spesso ottenibile con l'uso di particolari viti "a richiamo", non è comunque l'obbiettivo principale dell'intervento, che invece è quello della migliore stabilizzazione e fusione del segmento colpito.

  • Figura 10

  • Figura 11

  • Figura 12

  • Figura 13

  • Figura 14